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    C’è un video di Giorgia Meloni che sta spopolando sui social, ma non è quello dell’incontro con il presidente Xi Jinping. In un’atmosfera molto più informale, la premier italiana è stata immortalata mentre partecipa a un compleanno in un ristorante storico di Pechino. Durante la missione ufficiale in Cina, che proseguirà fino a mercoledì, Meloni si è concessa una serata di relax al Royal Chinese Gastronomic Museum, accompagnata dalla figlia Ginevra e dalla delegazione italiana.

    Un video da Pechino

    Il video, condiviso dal Beijing Time, mostra la premier in abiti tradizionali cinesi, immersa nei festeggiamenti di un compleanno in perfetto stile locale. Anche se non è chiaro chi fosse il festeggiato, l’evento ha offerto un momento di leggerezza e sorrisi per Meloni e la sua figlia, che sembra divertirsi molto.

    Una festa a sorpresa

    Giorgia Meloni è stata accolta calorosamente, e le immagini la mostrano al suo arrivo al ristorante, visibilmente a suo agio e felice di prendere parte alla festa. Questo video, che ha rapidamente fatto il giro dei social, ha regalato ai follower un lato inedito e più umano della premier, lontano dai rigori degli incontri diplomatici.

    Museo della Gastronomia

    L’accoglienza al Royal Chinese Gastronomic Museum è stata particolarmente calorosa, con la premier che ha mostrato grande interesse per la cultura locale, indossando con eleganza e disinvoltura gli abiti tradizionali cinesi. Ginevra, la giovane figlia della premier, ha rubato la scena con il suo entusiasmo contagioso, visibilmente affascinata dalle tradizioni e dai costumi del luogo.

    Sorridente e rilassata

    Il video ha catturato momenti di grande intimità e divertimento, con Meloni che si è mostrata sorridente e rilassata, un’immagine che contrasta con la serietà spesso associata alle sue apparizioni ufficiali. I social media sono stati inondati di commenti positivi, con molti utenti che hanno apprezzato vedere la premier in una veste così diversa, vicina alla gente e aperta a nuove esperienze culturali.

    Con la piccola Ginevra

    Non è la prima volta che una visita ufficiale si arricchisce di momenti personali, ma questa volta l’evento ha assunto un sapore particolare grazie alla partecipazione di Ginevra. La piccola ha reso ancora più speciale il compleanno celebrato, dimostrando che anche durante missioni di grande importanza, è possibile trovare momenti di normalità e gioia familiare.

      Politica

      L’ex marito della Boccia: “Sangiuliano? lo attende l’inferno: ho passato un anno con lei e sono scappato”

      Dopo le rivelazioni sulla relazione tra Boccia e Sangiuliano, l’ex marito della consulente prevede guai seri per il ministro: “Un anno mi è bastato e avanzato, non invidio quello che passerà”.

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        Non è certo con invidia che l’ex marito di Maria Rosaria Boccia guarda al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, travolto da un vortice di scandali e smentite. Tutt’altro, sembra quasi compatirlo, consapevole di ciò che potrebbe attenderlo. In una dichiarazione tagliente, rilasciata in esclusiva, l’uomo ha espresso chiaramente il suo pensiero: “A Sangiuliano lo attende l’inferno, e neanche se lo immagina”.

        L’ex marito, che ha preferito mantenere l’anonimato, non ha lesinato parole dure nei confronti della sua ex moglie: “Se vuole, posso lasciarle il numero del mio avvocato che mi sta curando il divorzio. Dopo il matrimonio con la signora—e non dottoressa, signora e ripeto signora—le assicuro che ho imparato a mie spese cosa significa vivere con una persona come lei”.

        Ma non fraintendete: qualcuno ha parlato di dieci anni di matrimonio? Non è affatto così. “Ma lei è pazzo? Dieci anni con la signora Boccia? Assolutamente no, un anno mi è bastato e mi è avanzato”, ha precisato con una risata amara. “Un anno è stato più che sufficiente per capire che stare lontano da lei è stata la mia salvezza. Io non invidio Sangiuliano, non ha idea di cosa lo aspetta”.

        Le sue parole suonano quasi come un monito per il ministro, ora al centro dell’attenzione pubblica per la sua discutibile relazione con la Mata Hari di Montecitorio. Se la politica ha i suoi gironi infernali, Sangiuliano sembra destinato a esplorare i meandri più oscuri di questa relazione. Ma mentre il ministro tenta di difendersi dalle accuse, l’ex marito si tira fuori da ogni riflettore, preferendo restare nell’ombra e vivere la sua vita in pace, lontano dal caos che ora circonda la Boccia.

        “Lontano da quella persona” è il suo motto, ripetuto più volte durante l’intervista, quasi fosse un mantra per esorcizzare il ricordo di un’esperienza che, a suo dire, gli è bastata e avanzata.

        Per Sangiuliano, però, la strada sembra tutta in salita. Tra dichiarazioni contrastanti, chat rivelatrici e un’opinione pubblica sempre più scettica, il ministro dovrà fare i conti non solo con l’opposizione politica, ma anche con le conseguenze personali e professionali di una relazione che promette di trasformarsi in un vero e proprio inferno.

        Il consiglio dell’ex marito è chiaro: preparati, Gennaro. Se pensavi che il peggio fosse già passato, potrebbe non essere così.

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          Politica

          Si è dimesso il ministro Sangiuliano, Genny Delon “bocciato” sulla Boccia!

          Dopo settimane di dichiarazioni contrastanti e documenti imbarazzanti, il ministro Sangiuliano, alias Genny Delon, è stato costretto a fare un passo indietro. La pazienza di Giorgia Meloni ha un limite, e stavolta il bocciato è lui.

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            E alla fine, la telenovela si è conclusa nel modo più prevedibile: con le dimissioni del ministro Sangiuliano, alias Genny Delon, che ha lasciato con una lettera a Giorgia Meloni. Pare che anche la pazienza del premier abbia un limite, e Genny è riuscito a superarlo di gran lunga. “Dimissioni irrevocabili” scrive l’ex direttore del Tg2 in una lettera alla premier in cui la ringrazia “per avermi difeso”.

            “Caro presidente, cara Giorgia, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura.” Il presidente Mattarella ha accolto le dimissioni e alle 19 è previsto il giuramento al Quirinale di Alessandro Giuli come nuovo ministro della Cultura.

            Una storia che sembra scritta da una sceneggiatrice troppo fantasiosa

            Tutto è iniziato con una semplice foto su Instagram, pubblicata il 26 agosto da Maria Rosaria Boccia, un’influencer di 41 anni che improvvisamente si è proclamata “Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”. Nulla di strano, direte voi, in un’epoca dove la realtà supera la finzione. Ma questa volta, la finzione ha avuto la meglio. Non appena la foto è apparsa sui social, lo staff del ministro ha immediatamente smentito, affermando che la Boccia non aveva alcun ruolo ufficiale. Eppure, lei non si è data per vinta: ecco spuntare documenti, mail, e persino foto che provano il contrario. Insomma, sembrava una di quelle sceneggiature da film, solo che nessuno si era preoccupato di avvisare Genny Delon del finale a sorpresa.

            Troppe precisazioni, troppe smentite… e Giorgia Meloni perde la pazienza

            Nel tentativo disperato di salvarsi, Genny ha provato a tirare fuori tutte le sue doti di comunicatore, spiegando in una lettera alla Stampa che “la dottoressa Boccia non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi” e che “mai un euro del ministero è stato speso per lei”. Insomma, si è messo a precisare su ogni dettaglio, tranne uno: il fatto che nessuno, ma proprio nessuno, gli credesse più.

            Il colpo di grazia è arrivato con l’ennesima dichiarazione tranchant: “Le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale”. Ecco, peccato che quelle “occasioni” continuavano a moltiplicarsi, con la Boccia pronta a tirare fuori sempre più prove del contrario.

            E ora?

            Adesso non resta che vedere cosa farà Genny Delon. Tornerà al Tg2? Si dedicherà alla scrittura di un libro su come non farsi bocciare nella politica italiana? O magari aprirà un corso su come gestire (male) una crisi mediatica? Una cosa è certa: questo capitolo della sua carriera è stato chiuso, e neanche troppo dolcemente. E la Boccia? Lei continuerà a sfornare stories e documenti, in attesa del prossimo malcapitato.

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              Politica

              Boccia vs Sangiuliano: la verità scottante sulla soap di Montecitorio

              L’imprenditrice racconta la sua versione in un’intervista bomba alla Stampa, parlando di conversazioni registrate, documenti scottanti e accuse di ricatto nei confronti di Sangiuliano. E ora anche la Meloni viene tirata in ballo, con insinuazioni pesanti sul trattamento riservatole.

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                Maria Rosaria Boccia ha deciso di mettere le carte in tavola e non risparmia nessuno, nemmeno la premier Giorgia Meloni. In una lunga e dettagliata intervista a La Stampa, Boccia svela particolari scottanti sul suo rapporto con Gennaro Sangiuliano e getta ombre inquietanti sull’intera vicenda, facendo balenare l’idea che dietro le quinte ci siano forze ancora più oscure.

                Io e Sangiuliano ci siamo conosciuti il 5 agosto“, inizia Boccia, come se la data fosse cruciale per mettere in discussione ogni dichiarazione fatta finora dal ministro. “Lo accompagnavo da consigliera per i grandi eventi”, prosegue, sottolineando con nonchalance un ruolo che avrebbe dovuto essere ufficializzato solo successivamente, ma che di fatto ha giocato sin da subito.

                E poi c’è la questione dei viaggi, sempre più intricata: “Ho sempre saputo che le trasferte venivano pagate dal ministero”, afferma Boccia, lasciando intendere che, se qualcuno ha pagato di tasca propria, di certo non lo ha comunicato a lei. E per chiudere il cerchio, ribadisce: “Io comunicavo solo ed esclusivamente, anche per le trasferte, con il capo segreteria”. Insomma, non un dettaglio lasciato al caso, tutto regolarmente documentato e, manco a dirlo, pronto a venire fuori al momento giusto.

                La vicenda si fa ancora più cupa quando Boccia accenna ai presunti ricatti subiti dal ministro: “Ci sono alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto”, dice senza battere ciglio, aggiungendo così un nuovo, pesante fardello sulle spalle di Sangiuliano. E non è finita qui. Boccia lascia intendere di avere ben altro nel suo arsenale: “Ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro”, e aggiunge con un sorriso sornione, “Posso dire che ci sono direttori di settimanali”.

                Ma il colpo di scena arriva quando Boccia tira in ballo la premier Meloni. “Chi si richiama ai valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità”, attacca Boccia, riferendosi alla premier con un velato disprezzo. La sua accusa è che Meloni, mentre difendeva pubblicamente la propria dignità dopo lo scandalo Giambruno, avrebbe trattato Boccia con arroganza e sessismo, negandole la stessa dignità che tanto predica. “Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne”, ribadisce, portando un colpo basso che difficilmente la premier potrà ignorare.

                E poi c’è il capitolo delle “prove”. “Io confermo che il ministro è un po’ confuso”, afferma Boccia, accennando a messaggi privati che Sangiuliano avrebbe definito “carini”, ma che in realtà potrebbero essere ben più compromettenti. “Con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante”, dice con malizia, facendo capire che se dovesse decidere di pubblicare tutto, non sarebbe un bello spettacolo.

                Ma Boccia non si ferma qui. Accenna anche ai viaggi in auto blu, “Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in macchina fino a Pompei”, e aggiunge: “Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare”, come se la linea tra pubblico e privato fosse solo una fastidiosa formalità.

                E la famosa chiave d’oro? Boccia non perde l’occasione per colpire ancora: “Il ministro ha saputo fin dall’inizio che non era una patacca”, afferma, quasi sfidando Sangiuliano a esibire il prezioso oggetto che dovrebbe essere protocollato al ministero. “Ce la fa vedere il ministro questa chiave protocollata nelle stanze del ministero?”, chiede retoricamente, sapendo bene che la risposta potrebbe creare più imbarazzi che soluzioni.

                In tutta questa torbida vicenda, l’unica certezza sembra essere che la storia non finirà qui. “Ho registrato tutto da un certo punto in poi perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto: ‘Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai'”, racconta Boccia, aggiungendo un ulteriore tassello a questo thriller politico.

                La domanda che ora tutti si pongono è una sola: cosa uscirà ancora da questa scatola di Pandora che Maria Rosaria Boccia ha deciso di aprire? La sensazione è che il peggio debba ancora arrivare, e in questa commedia degli errori, il finale sembra lontano dall’essere scritto. Meloni, Sangiuliano, e un’intera classe politica tremano, mentre la consapevolezza cresce che, in questa storia, i segreti non sono mai davvero al sicuro.

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