Connect with us
Avatar photo

Pubblicato

il

    Elodie, attuale icona di indipendenza e libertà, ha lanciato il singolo Black Nirvana l’anno scorso. Un brano dalle sonorità pop-dance, scritto in collaborazione con Jacopo Ettorre, Federica Abbate e il team ITACA, che ne ha curato anche la produzione. Il testo esplora temi di passione e sensualità, descrivendo una notte di intensa connessione emotiva e fisica.

    I dubbi di alcuni criticoni

    Il videoclip, diretto da Attilio Cusani, accompagna il brano con immagini evocative che sottolineano la sensualità e l’estetica ricercata dell’artista. Alcuni critici hanno sollevato dubbi sulla profondità artistica del pezzo, suggerendo che l’attenzione sia più focalizzata sull’immagine e sulla presenza scenica di Elodie piuttosto che su una reale innovazione musicale. In particolare, è stato notato come la cantante tenda a utilizzare la sua avvenenza per mascherare eventuali carenze creative, affidandosi a un team esteso di autori per la composizione del brano.

    Il pubblico risponde bene

    Nonostante queste osservazioni, Black Nirvana ha riscosso successo nelle classifiche italiane, raggiungendo la settima posizione e confermandosi come uno dei tormentoni della scorsa estate. Questo risultato evidenzia la capacità di Elodie di coniugare la sua immagine di donna forte e indipendente con produzioni musicali che, sebbene talvolta criticate per la loro superficialità, riescono comunque a catturare l’attenzione del pubblico.

    Resta da vedere se in futuro l’artista riuscirà a bilanciare in modo più equilibrato queste due dimensioni, offrendo al pubblico non solo brani accattivanti, ma anche contenuti di maggiore spessore artistico. A Sanremo ci ha provato, anche se non ha convinto tutti. Riprova, sarai più fortunata…

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Video

      Milano Fashion Week: appuntamento all’anno prossimo

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        La moda sta attraversando un periodo di grande incertezze, e la Milano Fashion Week 2025-2026 si inserisce in un contesto economico complesso, tra sfide globali e trasformazioni interne. Da un lato, l’Asia non riesce più a trainare le vendite come una volta, con un mercato che mostra segni di rallentamento. Dall’altro, la politica internazionale contribuisce ad accentuare le difficoltà: l’annuncio da parte di Trump dei dazi del 25% sulle importazioni europee rischia di portare a perdite enormi per l’industria della moda italiana, che, storicamente, è tra le più vulnerabili agli shock economici globali.

        La moda sotto pressione

        In questo scenario, l’industria della moda italiana si trova in una posizione particolarmente delicata. Gli Stati Uniti, infatti, rimangono una delle destinazioni più importanti per le esportazioni italiane, rappresentando un mercato cruciale per i grandi marchi del lusso. Tuttavia, i dazi minacciati da Trump potrebbero causare danni diretti, con un impatto che si prevede possa raggiungere i due miliardi di euro per l’Italia. La combinazione di difficoltà economiche e l’incertezza politica mette a rischio la stabilità del settore, che si trova a dover affrontare anche l’inflazione che erode il potere d’acquisto dei consumatori di fascia media, creando una frattura sempre più profonda tra chi può permettersi lussuosi acquisti e chi no.

        Il ruolo degli stilisti, tra pressioni esterne e creatività

        La crisi economica e le sfide politiche pongono anche una serie di pressioni interne sugli stilisti e sui brand, che si trovano a dover fare i conti con le esigenze di bilancio e le aspettative del mercato. Non è raro che gli amministratori delegati, spesso focalizzati sul mantenimento dei conti in ordine, decidano di cambiare frequentemente i direttori creativi, pensando che il problema della moda risieda nella figura del designer anziché nelle sfide globali. Ma come stanno rispondendo i creativi a questa pressione costante?

        La Sicurezza come trend

        In un contesto così instabile, il vero “trend” della stagione autunno-inverno 2025-2026 è, ironicamente, la ricerca di sicurezza. Le collezioni presentate alla Milano Fashion Week riflettono un ritorno a quelle certezze che offrono stabilità in tempi turbolenti. La moda, in questa stagione, sembra voler abbracciare stili senza tempo, capaci di trasmettere una sensazione di solidità e fiducia. Il recente evento milanese ci ha mostrato una moda che reagisce alla crisi economica e alle sfide politiche cercando un equilibrio tra innovazione e tradizione. La sicurezza sembra essere il vero trend, con abiti che esprimono forza, solidità e una connessione al passato. In un momento storico in cui l’incertezza regna sovrana, la moda si fa portatrice di stabilità, proponendo soluzioni eleganti e senza tempo che rispondono alle preoccupazioni di un mercato sempre più complesso.

          Continua a leggere

          Video

          Dal nostro inviato alla Milano Fashion Week

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            Penultimo giorno di sfilate per l’evento modaiolo principe del settore. La storia della Settimana della Moda di Milano affonda le radici negli anni ’50, quando l’Italia stava emergendo come un importante centro di produzione e design di moda. Nel 1958, la Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) fu fondata con l’obiettivo di consolidare e promuovere l’industria della moda italiana. Tuttavia, la prima vera Settimana della Moda di Milano si svolse nel 1973, con la presentazione di collezioni autunno-inverno.

            Nel 1975 ebbe luogo a Milano la prima, vera Settimana della Moda. Saranno gli anni più belli e prolifici, quelli in cui tanti nomi del settore come i coniugi MissoniKrizia, Walter Albini, Elio Fiorucci, e Giorgio Armani (che aveva debuttato a Firenze solo pochi anni prima) diedero vita al prêt-à-porter.

            Negli anni successivi, Milano ha continuato a guadagnare risonanza nel mondo della moda. Diventando una tappa fondamentale per designer, stilisti e case di moda di fama internazionale.

              Continua a leggere

              Video

              Dal nostro inviato alla Milano Fashion Week

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                La Milano Fashion Week appena conclusa, si è rivelata particolare per molteplici ragioni. Da tempo non si registrava un appuntamento così segnato da voci, gossip e indiscrezioni di ogni tipo. L’addio di Luke e Lucie Meier alla guida di Jil Sander, annunciato poche ore dopo la fine dello show, rappresenta un evento senza precedenti per l’industria della moda.

                Un’edizione “sospesa”

                Una MFW contraddistinta da un’atmosfera di transizione, come in attesa di tempi più certi e sicuri. La fine della “collaborazione” con Sabato De Sarno, comunicata a poche settimane dai défilé, ha imposto a Gucci di inaugurare il calendario con una collezione disegnata dal team interno. Se alcuni beninformati danno per certo il passaggio di Simone Bellotti da Bally a Jil Sander, Donatella Versace ha voluto riaffermare con forza il DNA della sua maison, al centro di recenti speculazioni per via di una possibile acquisizione da parte del gruppo Prada.

                Noi abbiamo seguito, giorno per giorno, lo sviluppo degli eventi, confermando la nosra presenza durante gli eventi che contano.

                  Continua a leggere

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù