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Milano Fashion Week: appuntamento all’anno prossimo

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    La moda sta attraversando un periodo di grande incertezze, e la Milano Fashion Week 2025-2026 si inserisce in un contesto economico complesso, tra sfide globali e trasformazioni interne. Da un lato, l’Asia non riesce più a trainare le vendite come una volta, con un mercato che mostra segni di rallentamento. Dall’altro, la politica internazionale contribuisce ad accentuare le difficoltà: l’annuncio da parte di Trump dei dazi del 25% sulle importazioni europee rischia di portare a perdite enormi per l’industria della moda italiana, che, storicamente, è tra le più vulnerabili agli shock economici globali.

    La moda sotto pressione

    In questo scenario, l’industria della moda italiana si trova in una posizione particolarmente delicata. Gli Stati Uniti, infatti, rimangono una delle destinazioni più importanti per le esportazioni italiane, rappresentando un mercato cruciale per i grandi marchi del lusso. Tuttavia, i dazi minacciati da Trump potrebbero causare danni diretti, con un impatto che si prevede possa raggiungere i due miliardi di euro per l’Italia. La combinazione di difficoltà economiche e l’incertezza politica mette a rischio la stabilità del settore, che si trova a dover affrontare anche l’inflazione che erode il potere d’acquisto dei consumatori di fascia media, creando una frattura sempre più profonda tra chi può permettersi lussuosi acquisti e chi no.

    Il ruolo degli stilisti, tra pressioni esterne e creatività

    La crisi economica e le sfide politiche pongono anche una serie di pressioni interne sugli stilisti e sui brand, che si trovano a dover fare i conti con le esigenze di bilancio e le aspettative del mercato. Non è raro che gli amministratori delegati, spesso focalizzati sul mantenimento dei conti in ordine, decidano di cambiare frequentemente i direttori creativi, pensando che il problema della moda risieda nella figura del designer anziché nelle sfide globali. Ma come stanno rispondendo i creativi a questa pressione costante?

    La Sicurezza come trend

    In un contesto così instabile, il vero “trend” della stagione autunno-inverno 2025-2026 è, ironicamente, la ricerca di sicurezza. Le collezioni presentate alla Milano Fashion Week riflettono un ritorno a quelle certezze che offrono stabilità in tempi turbolenti. La moda, in questa stagione, sembra voler abbracciare stili senza tempo, capaci di trasmettere una sensazione di solidità e fiducia. Il recente evento milanese ci ha mostrato una moda che reagisce alla crisi economica e alle sfide politiche cercando un equilibrio tra innovazione e tradizione. La sicurezza sembra essere il vero trend, con abiti che esprimono forza, solidità e una connessione al passato. In un momento storico in cui l’incertezza regna sovrana, la moda si fa portatrice di stabilità, proponendo soluzioni eleganti e senza tempo che rispondono alle preoccupazioni di un mercato sempre più complesso.

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      Funerale Papa Francesco, il Vaticano pubblica il libretto della messa: ecco come si svolgerà il rito e chi lo celebrerà

      La Messa sarà presieduta dal cardinale Re, secondo il nuovo rito semplificato voluto da Francesco. Abolite le tre bare, nessun catafalco, e tomba già pronta a Santa Maria Maggiore

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        Sabato 26 aprile, alle 10 del mattino, si celebrerà sul sagrato di San Pietro la Messa esequiale di Papa Francesco. Una cerimonia storica, non solo per l’afflusso previsto di oltre duecentomila persone tra capi di Stato, fedeli e semplici cittadini, ma anche perché sarà il primo funerale papale interamente modellato secondo il nuovo rito voluto proprio da Jorge Mario Bergoglio.

        Presiede il cardinale Giovanni Battista Re

        A presiedere la liturgia sarà il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, vescovo da 37 anni, cardinale da 24, e prossimo a lasciare l’incarico per raggiunti limiti d’età. Il Vaticano ha pubblicato il libretto ufficiale della celebrazione, in cui si leggono tutti i dettagli del rito e delle modifiche introdotte dal pontefice.

        Niente tre bare

        Tra queste spicca l’abolizione delle tre bare tradizionali — di cipresso, piombo e rovere — a favore di una semplice cassa di legno, con all’interno un contenitore in zinco. Non ci sarà più il classico catafalco, né la lunga esposizione della salma su un cataletto sopraelevato. Il corpo del Papa, infatti, sarà esposto direttamente nella bara, aperta solo per la venerazione iniziale, e poi richiusa prima della traslazione.

        Sono state riviste anche le tre “stazioni” tradizionali: quella nella casa del defunto, quella nella Basilica Vaticana e quella del sepolcro. La constatazione della morte non avverrà nella camera da letto ma nella cappella privata; non ci sarà una doppia traslazione come avvenuto in passato. Tutto è stato pensato per sottolineare il ruolo del Pontefice come “pastore e discepolo di Cristo”, e non come una figura di potere terreno.

        L’ultima stazione, quella del sepolcro, prevede la tumulazione nella basilica di Santa Maria Maggiore, dove da tempo è stata predisposta la tomba. Non è ancora chiaro se vi sarà un corteo ufficiale oppure un trasporto più riservato, in linea con lo stile sobrio di Francesco. La decisione definitiva spetterà ai maestri cerimonieri e al Collegio cardinalizio.

        Il nuovo Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, approvato da Francesco nell’aprile 2024 e stampato in novembre, rappresenta un cambiamento profondo nel modo in cui la Chiesa saluta il proprio Vescovo di Roma. Come ha spiegato l’arcivescovo Diego Ravelli, “il rito doveva evidenziare ancora di più che le esequie del Romano Pontefice sono quelle di un pastore e non di un potente di questo mondo”.

        In attesa dell’Habemus Papam, che seguirà le procedure del Conclave, Roma si stringe intorno alla memoria di un uomo che ha scelto la semplicità anche nell’ultimo saluto.

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          Sexy anche ad una “certa età”? Chiedetelo a Sabrina…

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            Sabrina Salerno, icona degli anni ’80 con quel suo “Boys, boys, boys” che ha fatto ballare intere generazioni, oggi affronta una nuova sfida: quella della salute. L’artista ha recentemente raccontato di aver avuto problemi fisici importanti che l’hanno messa alla prova, ma non le hanno tolto grinta né fascino. Perché sì, si può essere seduttive anche dopo i 50, con qualche ruga in più ma con molta più consapevolezza.

            Milf che ammalia

            Sabrina ne è la prova vivente: sui social alterna riflessioni profonde a foto in cui il suo carisma esplode, con ironia e senza bisogno di filtri. Non ha bisogno di The Substance (il film provocatorio in cui si parla di un siero che restituisce giovinezza) per dimostrare che la vera seduzione è un mix di testa, cuore e… un bel décolleté, certo, ma portato con orgoglio! In un’epoca in cui si rincorre la perfezione, Sabrina insegna a brillare con autenticità.

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              Bellezza ultrasexy made in Brazil: Alessandra Ambrosio, un “angelo” in reggicalze

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                Alessandra Ambrosio è il perfetto esempio di eleganza e fascino brasiliano. Con lineamenti scolpiti, uno sguardo magnetico e un portamento impeccabile, la top model ha conquistato il mondo della moda diventando uno dei volti più iconici di Victoria’s Secret. Il suo mix di sensualità naturale e sofisticatezza ha reso la sua bellezza unica e inconfondibile. Non è da tutte, come si può vedere nel video, uscire dall’albergo in reggicalze e mutandine di pizzo, senza tradire il benchè minimo imbrazzo…

                Oltre al fisico decisamente statuario, Alessandra incarna la perfetta combinazione tra dolcezza e carisma. Il suo sorriso solare e il suo sguardo intenso riescono a trasmettere un’energia contagiosa, rendendola irresistibile sia sulle passerelle che negli scatti pubblicitari. Non a caso, è stata il volto di campagne per brand di lusso come Dolce & Gabbana, Giorgio Armani e Chanel.

                Ma la sua bellezza va oltre l’apparenza: Alessandra rappresenta uno stile di vita sano e attivo. Appassionata di yoga, sport e benessere, dimostra che la vera bellezza nasce dalla cura di sé e da un’attitudine positiva. Con il passare degli anni, continua a essere un’icona senza tempo, dimostrando che la classe e il fascino non conoscono età. Alessandra Ambrosio non è solo una modella, ma un simbolo di grazia e autenticità.

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