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Tutti parlano di Lucio Corsi… e lui cita i grandi della musica italiana

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    Grossetano classe 1993, Corsi ha saputo fondere il glam rock britannico con la tradizione cantautorale italiana. Le sue influenze spaziano da Ivan Graziani – come si vede in questo video – a Paolo Conte. Passando per Lucio Dalla e la grande tradizione rock anni ’70.

    Gli inizi e la consacrazione sanremese

    La sua carriera musicale inizia con gli EP “Vetulonia Dakar” e “Altalena Boy”, successivamente raccolti nell’album “Altalena Boy/Vetulonia Dakar” del 2015. Nel 2020 pubblica “Cosa faremo da grandi?”, un lavoro che mescola sonorità glam rock e richiami alla tradizione cantautorale italiana. La svolta è però arrivata con la partecipazione al recente Festival di Sanremo, dove ha presentato il brano “Volevo essere un duro”, un brano che affronta il tema delle aspettative e delle pressioni sociali, raccontando il desiderio di apparire forti in un mondo che spesso esige perfezione. La sua performance di Corsi ha conquistato pubblico e critica, portandolo al secondo posto e alla vittoria del Premio della Critica Mia Martini. In seguito alla rinuncia del vincitore Olly a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2025, Lucio Corsi viene scelto come rappresentante italiano con il brano “Volevo essere un duro”.

    Una bella ventata di novità

    La sua musica si distingue per la capacità di unire mondi diversi, creando un ponte tra passato e presente, dove testi poetici e sonorità ricercate si fondono in un mix unico. Con il suo stile inconfondibile e la capacità di emozionare, Corsi rappresenta finalmente una ventata di freschezza nella scena musicale italiana, mantenendo viva la tradizione cantautorale e al contempo innovandola con influenze internazionali.

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